Il crowdfunding e la piattaforma di Indiegogo. Ce ne parla Claudia Marinelli, la regista di un cortometraggio che guarda al mondo degli anziani con profonda empatia. Il corto IL ROSARIO è una riflessione in chiave comica sui dolori della vita ed è in cerca di mecenati e finanziatori.
Quando
si spengono le luci in una sala cinematografica, siamo all’istante trasportati
nel mondo del film, ed è… pura magia. Per la durata del film dimentichiamo la
nostra realtà e diventiamo parte di questo mondo parallelo che prende vita su
quel grande schermo davanti a noi.
Il
cinema è la fabbrica di sogni e, visto che adoro sognare, per me è stata un po’
una scelta “obbligata”: ho deciso così, ad un certo punto della mia vita, che
dovevo produrre un film, un film mio, che avrei concepito e dato alla luce
perché altro non potevo fare.
Nasco
come scrittrice di narrativa per bambini e per adulti, sono poi passata dalla
scrittura per il teatro per approdare, infine, in… “tarda età” alla
sceneggiatura, la mia più grande passione. Dal 2011 scrivo sceneggiature.
Mi
sono accorta presto che, quando scrivevo narrativa, non avevo bisogno di
confrontarmi con il duro mondo del “business”.
La vita dello scrittore in fondo è semplice: ci si mette alla scrivania,
si inventa un mondo parallelo, che prende vita tra le pagine che si riempiono e,
una volta finito il lavoro, si inviano le storie brevi o i romanzi a riviste o
a editori per trovare chi le pubblicherà (non sempre è facile, ma non è neanche
difficilissimo).
Ebbene,
da quando scrivo sceneggiature, non ho abbandonato la scrivania, e invento
ancora il mio mondo parallelo, una gioia pura, ma una volta finito il lavoro…
ahimè ho scoperto in fretta che mi dovevo confrontare con il mondo della
produzione della sceneggiatura stessa. Perché la sceneggiatura è il film, ma
non vive senza uno schermo e senza un regista, una produzione, un direttore
della fotografia, degli attori in carne ed ossa e un insieme di altre figure
professionali che qui non elenco, ma che sono tutte importanti.
Tutte
persone che lavorano sodo e che devono essere remunerate.
E
allora come fare a far vivere le sceneggiature che scrivevo su di un grande
schermo? Ho
fatto un corso di regia, per capire meglio il mondo del cinema, quello che sta
dietro lo schermo, quello che permette di proiettare il film sullo schermo e ho
capito che … se volevo girare la piccola e dolce commedia che avevo scritto,
dovevo trovare le risorse per farlo!
Sì
il mondo dei sogni si era scontrato con il duro mondo della finanza, del
“business”.
Niente
risorse? Niente sogni.
Niente
risorse… niente film!
E
allora … ciao Wendy, Zia Maria, Clara e Don Paolo… i miei personaggi, le mie creature.
No,
no… dovevo dare ai miei personaggi l’opportunità di vivere, sono simpatici e
profondi, e hanno tanto da dire…
Cosa
potevo fare?
Così,
un po’ per caso, un po’ perché “chi cerca trova”, ho scoperto il crowdfunding.
Che
cosa è il crowdfunding?
Crowd
significa folla, funding significa finanziare. Crowdfunding: un finanziamento
tramite la folla.
Fare
un film è difficile, trovare i fondi per finanziarlo è ancora più difficile, e
il crowdfunding è un modo alternativo di finanziamento. Si tratta di una forma
di finanziamento online dove una persona organizza una campagna, carica un
video, offre dei premi e raggiunge il pubblico via mail o tramite i “social”,
nella speranza di ottenere da parte del pubblico delle donazioni.
Voi
mi direte: tutto qui?
Impossibile!
E’
vero sembra impossibile, eppure esistono delle piattaforme, la cui nazionalità
può essere diversa, che permettono di raccogliere fondi da parte dei
sostenitori di un progetto, che può riguardare il cinema ma non solo. Infatti
molte “start up” oggi si finanziano con il crowdfunding, altri progetti sono
filantropici, altri ancora riguardano il mondo della musica e così via…
Vi
spiego come funziona.
Ci
si iscrive alla piattaforma scelta, la piattaforma dà uno spazio dove caricare
il progetto, si fa in genere un video di presentazione e lo si carica, in
genere il video è affiancato da una presentazione scritta più dettagliata, si
chiedono donazioni anche minime per il progetto stesso, di predispongono dei
premi per i generosi donatori.
Il
crowdfunding si fonda su di un’idea semplice: cercare la folla prima dei
finanziamenti.
Cosa
vuol dire?
Di
certo nessuno regalerà a qualcuno soldi solo perché ha caricato e presentato il
suo progetto su di una piattaforma di crowdfunding, ma molte persone, se ben
informate, saranno portate ad interessarsi al progetto prima ancora che si
parli loro di finanziamento.
Di
fatto il crowdfunding incita i promotori di un progetto a cercare gente che lo
ami quanto chi lo ha ideato, che ci creda tanto quanto chi lo ha pensato, che
ci si appassioni allo stesso modo del suo creatore, perché queste stesse
persone possano sentirsi parte del progetto come se fosse il loro. Queste
stesse persone, la folla appunto, convinte della bontà del progetto, avranno
voglia di sostenerlo e saranno inclini a donare, e non ci sarà bisogno di
donazioni ingenti, anche poco, pochissimo basterà l’importante è che siano in
tanti a donare queste piccole cifre. E si otterranno abbastanza fondi per
raggiungere l’ammontare desiderato.
Il
mio progetto è un film di 11 minuti, un cortometraggio che si intitola “Il
Rosario” e, benché la storia si svolga il giorno di un funerale, si tratta di
una dolce commedia, che guarda al mondo degli anziani con profonda empatia. Il
film è l’adattamento di una mia storia breve, dallo stesso titolo, pubblicata in un’antologia di racconti, tanti
anni fa, scaturita da un’esperienza personale. Quando poi ho scritto la
sceneggiatura, la storia ha preso una direzione diversa, forse più profonda.
Ci
sono svariati modi per finanziare la produzione di un film in Italia, perché
scegliere il crowdfunding? .
In
Italia, per produrre un film, si può cercare di accedere ai finanziamenti
pubblici, fare domanda presso gli organi competenti, aspettare tempi lunghi e
sperare che il soggetto del corto possa piacere alla commissione preposta, che
poi erogherà dei fondi.
Oppure
si può cercare una casa di produzione (questa strada è valida anche all’estero)
che si prenda l’onere di produrre il cortometraggio. Ma di produttori di
cortometraggi in Italia ve ne sono pochissimi perché i corti costano e
l’investimento non “ritornerà” mai. Non c’è una distribuzione per i
cortometraggi e dunque il corto prenderà per forza la via dei festival (che
spessissimo hanno una tassa d’accesso) o quella delle proiezioni private, alle
quali non si fa pagare un biglietto d’entrata.
Terza
possibilità: ci si può autofinanziare e autoprodursi, sempre soldi permettendo.
Ho
trovato e scelto una quarta possibilità: ho optato per il crowdfunding.
Una
decisione presa dopo aver seguito un webinar di John Trigonis, promoter per la
sezione film di Indiegogo, sul sito www.stage32.com al
quale sono iscritta da tempo, e dopo aver letto dei libri sull’argomento, e
aver parlato con persone che avevano sperimentato la tecnica.
Credo
fermamente che la storia del mio film sia bella e la sceneggiatura ben scritta,
che i personaggi siano d’impatto, e che abbiano tanto da dire. L’ho scritta mettendoci
tutta la mia passione, perché il mondo della terza età ha tanto da insegnarci,
e spesso siamo troppo presi dai nostri problemi per accorgerci della logica
ferrea e profonda che gestisce i comportamenti delle persone anziane. Sono convinta
che questo mio sguardo sia condiviso da persone di tutte le età, che si
interrogano su come sopravvivere ai grandi dolori della vita, su come cercare
di vivere in modo positivo anche quando la vita ti infligge colpi durissimi,
perché questo è ciò che siamo: siamo esseri viventi e la vita è sempre più
forte.
Proprio
perché penso che il messaggio sia universale, ho deciso di trovare la folla che
condividesse le mie idee. Ho cominciato a parlare del mio progetto con amici,
familiari, colleghi di corso, colleghi di lavoro (sono un’insegnante) e conoscenti. Ho aperto una pagina su Facebook
dedicata al cortometraggio dove pubblicavo quasi giornalmente “l’avanzamento
dei lavori”, presentavo attori, attrici che vi reciteranno, la musicista che
comporrà la musica, pubblicavo le foto della location che avevo trovato chiedendo anche consigli a chi
mi metteva “mi piace” sulla pagina. Poi ho deciso di lanciarmi sulla
piattaforma di Indiegogo per la campagna di crowdfunding.
Indiegogo
è una piattaforma americana, ma accetta progetti da tutto il mondo, anche in
euro. E’ una delle poche piattaforme che non
richiede il raggiungimento dell’ammontare scelto per erogare le somme
alla fine della campagna. Indiegogo trattiene il 5% delle somme donate più un
ulteriore 3% per ogni donazione per spese di trasferimento fondi, che si
possono effettuare tramite carta di credito o paypal. Caricare il progetto è
semplice e il sito è supportato da un staff efficiente che risponde ai tuoi
dubbi in pochissimo tempo, ed è sempre pronto ad aiutare in caso di bisogno.
Se
avete voglia di saperne di più, non esitate a contattarmi su Facebook, sarò
lieta di rispondere alle vostre domande.
https://www.facebook.com/ClaudiaMarinel6/
Se
avete voglia di contribuire anche con poco, al mio progetto, allora seguite il
link qui di seguito, sarò felice di avervi tra miei sponsor e aggiungere i
vostri nomi ai titoli di coda del film.
Claudia Marinelli
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