Da loro ci sono solo libri e racconti
in formato elettronico in uno smisurato database. Descrizioni, link e commenti
sugli e-book che spopolano sul web. Su www.ilpubdipub.blogspot.it tutti quelli che passano si
possono abbeverare della narrativa in formato elettronico. E ce n’è per tutti i
gusti, fantasy, giallo, horror, purché siate assetati.
Ho incontrato per voi i blogger chiamati
pubber che raccolgono informazioni sul vastissimo mondo degli ebook, e ho fatto
loro delle domande sulla loro “community” e sulla rivoluzione digitale
alle porte. E’ nato un dibattito originale, frizzante e pieno di spunti interessanti sull’editoria
in Rete e sull'industria cartacea, sulle nuove tecnologie, sulle possibilità offerte dal web e sulle ataviche mancanze italiote...
E dopo che leggerete l’intervista, anche voi potrete dire la vostra. E-book sì, o ebook no?
1.
Un blog collettivo, aggiornatissimo,
che raccoglie informazioni e recensioni sugli ebook in formato ePub. Come è
venuta l’idea? E’ stato difficile metterla in pratica?
Raffaele: A questa domanda direi di dover rispondere
io, visto che un po’ di paternità del Pub, ce l’ho. Si parlava, credo in chat,
con Michela, di come fossimo travolti dagli ebook gratuiti, spesso anche di
discreta qualità, dei nostri “amici di web”. Io, fresco di eReader, mi stavo
lamentando e pensavo che ci vorrebbe uno strumento che ne gestisca la
complessità, magari raccogliendo in un luogo unico tutte le indicazioni per
scaricarli, e magari qualche indicazione di base, per sapere di che parlano, e
magari, se qualcuno li ha già letti, se gli sono piaciuti o meno. Mi sono
risolto il problema da solo, e ho aperto il blog…
Michela: Insieme a Gian mi sono occupata
degli aspetti un po' più tecnici del blog. Vengo dalla programmazione, e questa
è stata la prima volta in cui ho dovuto pensare anche alla bellezza di un
risultato e non solo alla sua funzionalità. Ripensandoci ora direi che questa è
stata la difficoltà maggiore, ma sul momento non me ne sono accorta, mi stavo
divertendo troppo!
2.
Che cosa rappresenta oggi l’e-book
nel mondo editoriale? Quali vantaggi fornisce all’utente?
Raffaele: Oramai mi sono allontanato, e
rifuggo come una malattia, le diatribe, ancora vivissime, tra sostenitori della
carta e del digitale. Chi non ha capito che sono due modi alternativi di
leggere, che si completano e arricchiscono reciprocamente, è destinato ad
essere superato dagli eventi. Il trust tacito dei grandi gruppi editoriali
italiani – che ripercorre la via della decadenza già sperimentata dalle case
discografiche – è penoso e avvilente. L’ebook – e la tecnologia e-ink (che ancora troppo pochi
hanno capito essere diversa da un monitor) – è una miniera d’oro per la cultura
e per la conoscenza in generale. So che il Miur, con passi di tartaruga, ha
messo in piedi un progetto in questo senso, ma si pensi all’impatto che un
avvento massivo e ragionato degli e-book potrebbe avere nel campo didattico e
nel campo della saggistica/manualistica? I vantaggi del libro digitale, a
livello di costi, spazi, tempi e modalità d’uso, sono facilmente riconoscibili,
così come la carta mantiene intatti fascino e sue caratteristiche. Il lettore,
quello vero, quello sano, ama leggere, e amerà entrambi.
Gianluca Santini: L’eBook è un elemento di cui non si
possono ignorare le potenzialità, se si opera in ambito editoriale. Purtroppo
qui in Italia siamo ancora fermi a farci la guerra sui formati, a creare
fazioni pro cartaceo o pro eBook, dimenticandoci che quello che conta è la
storia, ciò che l’autore voleva trasmettere, se ovviamente si sta parlando di
un romanzo. Il formato è solo un formato, l’esperienza di lettura è data dalla
storia, non dal formato. Il famoso “odore della carta”, argomentazione tipica
di chi è contrario ai libri elettronici, non è altro che un modo per evitare il
problema, per non conoscerlo, per non scoprirne le potenzialità.
Per un utente, appassionato di lettura, l’eBook rappresenta
una rivoluzione. La possibilità di acquistare libri a prezzi ridotti (sempre
che la casa editrice non stia giocando sporco mettendo il prezzo dell’eBook
praticamente identico a quello del cartaceo, per sfavorire l’acquisto del
digitale), di poterne portare con sé un numero elevato all’interno dell’eBook
reader, di poterlo manipolare allo stesso livello del cartaceo (penso a
segnalibri, sottolineature, ecc), sono tutti aspetti che qualunque utente
riconoscerebbe subito come enormi potenzialità. Infatti chi ancora si barrica
dietro l’odore della carta e nel contempo si professa appassionato di lettura
non ha di certo ancora provato un eBook reader. Perché se lo facesse, e se
fosse davvero appassionato di lettura, si renderebbe conto che leggere in eBook
è una possibilità in più da cogliere e sfruttare, al fianco dei cartacei.
E poi, come dice Raffaele, si dovrebbe pensare ai vantaggi in
ambito didattico. Ci lamentiamo sempre che le schiene degli scolari sono messe
a dura prova dal peso dei libri di testo, l’eBook risolverebbe una volta per
tutte questo problema. Così come tanti altri. Basta solo avere la voglia di
cambiare la mentalità con cui viene visto – e demonizzato – il digitale.
Michela: Il libro in digitale per certi
versi mi fa pensare alla stampa a caratteri mobili: il costo dei libri si
abbatte e la diffusione dei testi diventa molto più semplice. Anche le reazioni
sono simili: da una parte l'entusiasmo per un potenziale immenso, dall'altra la
diffidenza e l'opposizione di chi vorrebbe mantenere il monopolio, e cerca di
fermare qualcosa che non può essere fermato. Testi pubblicati solo in eBook,
opere antiche portate in digitale, classici liberi dal diritto d'autore, libri
senza le spese di materia prima e distribuzione, tutto disponibile a un costo
molto inferiore e in tempi e spazi quasi nulli.
Senza contare cosa rappresenta la tecnologia degli eBook per
le persone con difficoltà visive, che possono adattare le dimensioni e il formato
della pagina alle proprie esigenze o sfruttare la funzione di sintesi vocale
presente in alcuni lettori: per qualcuno questa è una possibilità unica per
ricominciare a leggere.
Gian: Io invece sono dell’idea che
l’ebook in futuro sostituirà del tutto la carta. Apriti cielo, tuoni e fulmini,
polemiche a non finire. Tutta questa caciara intorno alla faccenda è
semplicemente ridicola, fa parte dell’evoluzione umana cercare di migliorarsi e
se si trovano nuovi supporti come è sempre successo da quando esiste l’uomo e
la sua voglia di comunicare, è perché questi sono migliori dei predecessori.
Chissà quanti in passato si saranno lamentati della pesantezza delle tavolette
di cera o della fragilità del papiro, piuttosto che del puzzo di capra marcia
della pergamena? Io non odio i libri come gli “odoratori della carta” odiano
gli ebook, semplicemente li trovo bellissimi per arredare una casa e non mi
strappo i capelli se devo leggere un libro “tradizionale”, però, se posso
scegliere, scelgo l’ebook. Perché è più comodo, perché è ecologico (ma l’energia elettrica inquina: balle!
Informatevi su quanto dura la batteria di un lettore e-ink), perché è più
economico, perché più fruibile, perché aiuta la diffusione della cultura e per
un sacco di altri motivi già scritti e riscritti centomila volte. Spesso poi le
critiche piovono a prescindere, dettate da un’ignoranza di fondo che mi fa
accapponare la pelle. Spesso chi critica non hai mai tenuto in mano un
e-reader, non sa cos’è l’e-ink, non sa che si possono prendere appunti, usare
dizionari, fare ricerche di testo. Non sa che la tanto ostentata fragilità è
una balla (il mio Kindle ha preso più colpi della pentolaccia e ha subito anche
diverse docce uscendone intonso, cosa che un libro cartaceo non sarebbe in
grado di fare). Insomma: basta! Lasciate che l’evoluzione faccia il suo corso e
se vi piacciono i libri potete sniffarli fino alla fine della vostra vita. Il
passaggio non sarà così breve, le nuove generazioni cresceranno con una
concezione diversa di “supporto di lettura” e magari quando sarete a marcire
sottoterra, là sopra visiteranno musei pieni di libri e diranno “vedi, il tuo
bis-bis-bis nonno leggeva con questi cosi. Che troglodita!"
Liliana: I vantaggi dell’e-book sono molteplici e per chi ama leggere tanto e spesso già li conosce tutti ma purtroppo (per lo spreco di carta in primis) credo che non rimpiazzeranno mai i libri normali, questo paese non ha voglia di “crescere”, le novità fanno paura anche se non mordono! Quando sono sui mezzi pubblici ho timore e lo dico con cognizione di causa a tirare fuori il mio e-book perché c’è ancora gente che lo guarda come un oggetto non identificato pronto ad esplodere…
Liliana: I vantaggi dell’e-book sono molteplici e per chi ama leggere tanto e spesso già li conosce tutti ma purtroppo (per lo spreco di carta in primis) credo che non rimpiazzeranno mai i libri normali, questo paese non ha voglia di “crescere”, le novità fanno paura anche se non mordono! Quando sono sui mezzi pubblici ho timore e lo dico con cognizione di causa a tirare fuori il mio e-book perché c’è ancora gente che lo guarda come un oggetto non identificato pronto ad esplodere…
3.
A parte la passione per la birra (che
condivido), che tipo di letteratura preferite? Avete una predilezione per un
genere? Credete che sul mercato digitale alcuni sottogeneri siano favoriti nel
riscontro del pubblico?
Raffaele: Leggo di tutto, anche se ho una
predilezione per il fantastico, in senso lato, magari spruzzato d’horror, ma
non disdegno i noir e i thriller, cercando di recuperare i classici ogni tanto.
Di recente, per altro, leggo molto poco, e mi sono gettato sulla letteratura
per ragazzi, dai libri illustrati alle favole… e anche lì, c’è molto da
imparare. Riguardo alla seconda domanda… è interessante e credo di sì, il fatto
che l’editoria (a volte a ragione, magari) ignori o trascuri una certa “zona
narrativa”, non significa
Gianluca Santini: Spazio abbastanza tra i vari
generi, e a volte mi dedico anche ai classici. Il mio genere è comunque il
fantastico, in particolare fantascienza e horror.
Fithz Hood: Io ho una strana predilezione per i
libri scritti male con storie improbabili, soprattutto se di fantascienza o
fantasy. Mi piace cercare in essi il capolavoro che il loro autore aveva in
mente ma che non è riuscito a realizzare.
Gian: Mi piace leggere un po’ di tutto,
dai grandi classici alle biografie romanzate e saggi di vario tipo. I generi
che prediligo però sono sostanzialmente l’horror e la fantascienza. Un genere che
non mi piace proprio leggere è il fantasy, forse ho fatto indigestione di
Tolkien ai tempi del liceo.
Liliana: Faccio prima a dire cosa non mi piace … Politica e
Romanzi d’amore! Per quanto riguarda il mercato non saprei, diciamo che nutro
la speranza che la gente legga libri “impegnati” o comunque tali da avere uno
scambio costruttivo quando si parla con qualcuno…
4.
Cosa deve fare uno scrittore per
avere visibilità nel Pub di Pub?
Raffaele: Scriverci, mandarci l’epub, se non
è di quelli che si scaricano free, e darci le indicazioni di base per
pubblicare il post. Per ora la logica del Pub è quella di pubblicare post sugli
ePub che possediamo, così ci è abbastanza facile gestire gli aggiornamenti
legandoli alle nostre letture.
5.
Umberto Eco ha scritto: “I libri da
leggere non potranno essere sostituiti da alcun aggeggio elettronico. Son fatti
per essere presi in mano, anche a letto, anche in barca, anche là dove non ci
sono spine elettriche, anche dove e quando qualsiasi batteria si è scaricata,
possono essere sottolineati, sopportano orecchie e segnalibri, possono essere
lasciati cadere per terra o abbandonati aperti sul petto o sulle ginocchia
quando ci prende il sonno, stanno in tasca, si sciupano, assumono una
fisionomia individuale a seconda dell'intensità e regolarità delle nostre
letture. (…) La forma-libro è determinata dalla nostra anatomia."
Siete d’accordo con
questa affermazione?
Raffaele: Ma ne ho lette a decine, di
affermazioni simili, solitamente di vecchi dentro, con tutto il rispetto, che
non hanno mai preso mai in mano un eReader di nuova generazione, che sembrano
ignorare che la carta viene dagli alberi, è organica ed è un supporto, sembrano
dimenticare che le biblioteche bruciano, che la carta marcisce e che in
un’epoca dove non potremo ricaricare la nostra elettronica avremo ben poco
bisogno dei libri a cui si stanno riferendo. Insomma, sembrano soprattutto
ignorare che il sapore della minestra non è nel cucchiaio. E ho detto tutto.
Gianluca Santini: No. Come ho detto precedentemente,
queste sono argomentazioni inutili, che non focalizzano davvero la questione.
Con tutto il rispetto per Umberto Eco, ma affermazioni come quella sulle
sottolineature o sui segnalibri fanno ben capire come certe persone non abbiano
la minima idea di come funzioni un eBook reader.
Michela: Capisco la reazione istintiva di
chi ha l'impressione che l'esperienza anche fisica della lettura sia
minacciata. Quando si ama tanto qualcosa che ti accompagna da una vita, è
difficile pensare di cambiarla. E poi siamo abituati a rispettare e difendere i
libri in quanto tali, come oggetti, al di là del contenuto: per capirci, il
pensiero di strappare un libro è intollerabile, qualsiasi esso sia. A chi ha
questi timori vorrei far provare quello che ho provato io quando ho acquistato
il primo lettore. In pochissimo tempo ho raccolto una biblioteca elettronica
delle stesse dimensioni di quella che possedevo in volumi, un'intera stanza di
libri, tutti insieme in quell'oggetto così piccolo; averli sempre con me, nessuna
paura che si potessero rovinare... straordinario. I libri e tutto ciò che
rappresentano vengono solo difesi, e non minacciati, dalle nuove tecnologie.
Fithz Hood: Anch'io come Eco penso che i libri
cartacei non verranno sostituiti da questa nuova tecnologia, ma sicuramente
coesisteranno con essa. Con il suo discorso Eco mette in evidenza i pregi dei
libri cartacei, ma ciò è inutile perché si conoscono già da secoli. Invece gli
e-book sono relativamente recenti e vanno provati per capirne i pregi e le potenzialità.
Gian: Nutro per Eco una profonda stima e
un enorme riconoscimento per essere un vero uomo di cultura. E lui è davvero la
prova che sugli e-reader esistono preconcetti e pregiudizi ingiustificabili da
parte dei “cartai”. Quindi è davvero con un moto di orgoglio che posso dargli
apertamente dell’ignorante in materia. Qualsiasi appunto scritto in queste
poche righe è assolutamente falso. A parte la storia dell’anatomia… Per
fortuna, aggiungo io.
Liliana: Mah, stavo quasi per condividere Eco, la sua è una spiegazione molto romantica, mi ha anche commosso, sul serio … ma quando penso a tutti i libri che ho potuto leggere senza aver problemi di spazio o di soldi, dico che sto bene con il mio e-book reader...
Liliana: Mah, stavo quasi per condividere Eco, la sua è una spiegazione molto romantica, mi ha anche commosso, sul serio … ma quando penso a tutti i libri che ho potuto leggere senza aver problemi di spazio o di soldi, dico che sto bene con il mio e-book reader...
6.
Quali sono i titoli di e-book, famosi
o meno conosciuti, che nell’ultima stagione ti sentiresti di caldeggiare e di
raccomandare come una ottima lettura?
Raffaele: ho letto troppo poco per essere
attendibile. Ma posso fare dei nomi, come Alessandro Girola, Marco Siena,
Samuel Marolla, Luigi Musolino, Alfredo Mogavero e gli ebooks della Mezzotints.
Ecco… ho letto cose buone, quasi sempre gratis, di questa gente. Li trovate
tutti sul Pub
Gianluca Santini: Posso consigliarvi gli eBook di un
progetto di scrittura collettiva che è in corso in questi mesi. Si chiama “Due
minuti a mezzanotte”, il genere è fantascientifico/supereroistico. Ideato dal
blogger Alessandro Girola, il progetto consiste in una storia scritta a più
mani su un blog dedicato, alla quale si affiancano degli spinoff sotto forma di
eBook scritti dai singoli autori e leggibili indipendentemente dalla storia
principale. Potete trovarli anche sul Pub.
Gian: I nomi li avete già fatti voi,
anche se ce ne sarebbero molti altri, comunque il Pub è lì apposta, tutto
ottimo materiale gratis o quasi. Su Mezzotints non si può che parlarne bene,
hanno avuto il coraggio di investire su un progetto che (in Italia) definire
rischioso è poco. I fatti gli stanno dando ragione, la qualità dei loro
prodotti è indiscutibile e mi auguro che continuino per questa strada.
Liliana: Purtroppo anche io ultimamente non ho letto tanto, o comunque nulla al momento che valga la pena raccomandare, spero di rifarmi….
Liliana: Purtroppo anche io ultimamente non ho letto tanto, o comunque nulla al momento che valga la pena raccomandare, spero di rifarmi….
7.
Siete favorevoli al self publishing?
Che livello e che qualità avete riscontrato nel mondo sommerso degli e-book
auto-prodotti dagli autori?
Raffaele: favorevole fino a un certo punto…
Se non si confonde il self publishing con un taglio nelle fasi del processo di
produzione del prodotto libro, allora sì, favorevolissimo. Purtroppo, spesso
non accade. Immaginatevi un diagramma di flusso: scrittura, riscrittura,
editing, revisione, correzione bozze, copertina, impaginazione, [costruzione
file/invio in stampa/costruzione audiolibro], promozione, ecc… Ecco, fra le
quadre c’è la scelta del supporto e poco importa chi si occupa delle fasi
precedenti – se una casa editrice o l’autore – purchè… se ne occupi!
Gianluca Santini: Favorevolissimo. Il livello di
qualità degli eBook autoprodotti che ho avuto modo di leggere è piuttosto alto,
nulla da invidiare a ciò che si trova pubblicato in maniera tradizionale, anzi.
Bisogna rendersi conto che un autore può decidere spontaneamente di percorrere
la strada del self publishing, affidandosi a persone competenti per sviluppare
tutte le fasi di post-scrittura, e ottenere un risultato che non ha nulla di
inferiore, a livello di dignità, rispetto a ciò che viene pubblicato tramite
casa editrice. Del resto il giudice della qualità di una storia è solo il
lettore, non è certo la presenza o meno di una scritta sulla copertina a
conferire il certificato di qualità. Ci possono essere libri belli e brutti sia
da una parte che dall’altra.
Fithz Hood: Sono sempre favorevole alle alternative
e alle nuove possibilità, e il self publishing non fa eccezione. Credo che
l'editoria classica possa trarre molto vantaggio da questo fenomeno che crea un
vivaio impressionante di nuovi autori che aspettano solo di essere scoperti.
8.
A chi si accosta per la prima volta
all’auto-pubblicazione si presenta un universo variegato e liquido, forse anche
troppo caotico, fatto di molteplici alternative. Si va dalla piattaforma
supportata dalla Mondadori, Writing Life, da Youcanprint fino alla partnership
De Agostini-Newton Compton. Che piattaforma consigliereste ad un esordiente e
cosa serve di più per farsi notare e vendere nel web?
Raffaele: non le conosco, quindi passo.
Comunque… consiglierei in generale di non pubblicare schifezze e ingenuità,
qualunque sia la piattaforma.
Gianluca Santini: Per quanto riguarda le piattaforme
di self publishing non mi sono ancora informato abbastanza a riguardo. Per
farsi notare e vendere nel mondo del web – e quindi ovviamente tramite i social
network, che sono molto utili da questo punto di vista – occorre saper fare
promozione, a un livello sufficiente da invogliare la gente ad acquistare ma
non tale da allontanarli per l’eccessivo
martellamento di link e condivisioni sui social network.
9.
E-reader, tablet e smartphone offrono
a tutti la possibilità di avvicinarsi ad un libro in forma digitale e negli
Stati Uniti, in Francia, in Inghilterra e persino in Spagna gli ebook sono
diventati per forza di cose i nuovi protagonisti del mercato editoriale. Perché
nel nostro paese si stanno diffondendo molto più lentamente che nel resto del
mondo? Che tipo di resistenze ci sono?
Raffaele: Cecità dei grossi gruppi editoriali
e mancanza di lettori, in primo luogo, poi la scarsa informatizzazione (leggo
oggi su Repubblica che un italiano su tre non accede a internet), la scarsa
cultura ed educazione nell’utilizzo della rete, scarsa responsabilità morale,
un sistema scolastico obsoleto, una ritrosia nei cambiamenti di qualunque tipo…
Insomma, succederà come è accaduto per la musica, per il cinema, per l’arte…
non riusciremo più a produrre eccellenze, in nessun campo, tanto meno in quello
letterario. Hai citato Eco, prima… morto lui, l’Italia non avrà più alcuno
scrittore vivente degno di raccogliere l’eredità del secolo scorso. Eravamo la
patria dei Calvino, dei Buzzati, dei Pirandello, dei Verga, degli Svevo, degli
Ungaretti, dei Montale, dei D’Annunzio… non serve che continui… ora cosa resta?
E stiamo lì, ancora a litigare se sia meglio la carta o il digitale, invece di
permettere la miglior lettura al più ampio e vario pubblico possibile.
Gianluca Santini: Molte case editrici, come dicevo,
giocano sporco. Ti mettono il formato digitale a pochi euro di differenza dal
cartaceo. Un acquirente occasionale quindi sarà portato a comprare il cartaceo,
così le suddette case editrici potranno dire che nessuno acquista in formato
digitale, quindi è un mercato destinato a morire perché la gente non lo vuole.
Ma qui sbagliano, perché stanno giocando sporco. Infatti le case editrici che
lavorano in maniera pulita mettono gli eBook a prezzi comprensibili, e il
lettore è invogliato ad acquistare proprio grazie al prezzo accessibile. Hanno
paura, una grossa paura che il digitale li affossi, ma non si rendono conto che
facendo così si scavano la fossa da soli. Se invece accogliessero la novità e
il cambiamento, anziché ostacolarlo, si renderebbero conto che converrebbe
anche a loro.
Fithz Hood: Può sembrare retorico ma purtroppo
temo sia la verità: l'italiano medio è refrattario ai cambiamenti e alla
cultura, in qualunque forma essa venga proposta. L'editoria teme di non riuscire ad adeguarsi,
non vuole correre rischi e cerca di mantenere lo status quo. Ma non si tratta
di rischiare, si tratta di investire nel futuro. Credo infatti che gli
e-book possano far avvicinare molti giovani alla lettura creando nuove fette di
mercato editoriale.
Gian: Non posso che tristemente
confermare quanto detto dai miei colleghi qui sopra. Il problema dell’Italia
sono gli italiani.
Liliana: Confermo quanto già detto da me in precedenza, ed appunto quanto dice anche Gian.
Liliana: Confermo quanto già detto da me in precedenza, ed appunto quanto dice anche Gian.
PER VISITARE IL BLOG COLLETTIVO: www.ilpubdipub.blogspot.it
ELENCO DEI PUBBER
Pubber n° 1 - gelostellato
gelostellato è il nick di Raffaele Serafini, ideatore e primo
gestore di questo blog collettivo. gelostellato è anche il suo blog personale,
su cui leggere le recensioni delle sue letture e altre follie, ma in rete si
possono trovare tracce dei suoi pensieri e un blog in lingua friulana. Lettore,
scrittore e direttore della collana Pigmei per Edizioni XII, potete facilmente
contattarlo alla mail gelostellato[at]gmail.com
Pubber n° 2 -MichelaZ
Michela Zangarelli è una programmatrice, lavoro che la diverte
in modo indecente, e legge, legge, legge. Ha un blog relativo alla
programmazione e uno in cui parla di libri. Potete contattarla a
info[at]libridaleggere.eu
Pubber n° 3 - Fithz Hood
Fithz Hood non ha un sito, non ha un blog e, solitamente, non
scrive. Però legge, sia in italiano, sia in inglese, sia in cartaceo, sia in
digitale. E' stato il primo a essere testato come "cliente" di questo
pub ed è sempre in caccia di nuovi FREePUB in giro per la rete. Lo potete
contattare a fithz.hood[at]gmail.com
Pubber n° 4 - Gianluca Santini
Gianluca Santini è uno studente di Ingegneria con la passione
per la lettura e la scrittura. Cura il blog Nella mente di Redrum, dove è
possibile leggere recensioni di eBook, libri e film, trovare approfondimenti
sulla scrittura e il cinema, classifiche e la presentazione degli eBook scritti
dall'autore. Inoltre cura il tumblr-blog Di punto in bianco, in cui pubblica
gli articoli di documentazione e ricerca dei suoi racconti, le anticipazioni
dei suoi eBook e racconti brevi auto-conclusivi. Potete contattarlo alla mail
santinigianluca[at]gmail.com
Pubber n° 5 - Gian de Steja
Gian de Steja, già conosciuto come Gian_74, è diplomato in
ingegneria ambientale e lavora nel campo della termotecnica. Scrive poco ma
legge tanto; il suo motto è: "tutti questi libri e solo una vita a
disposizione". Gestisce il blog DioDisseKung che tratta un po' di tutto e
molto niente.
Potete contattarlo alla mail gian_74[at]tiscali.it
Pubber n° 6 - Lunaestelle
Lunaestelle: dal nome si potrebbe pensare che abbia la testa
fra le nuvole. In realtà ce l'ha spesso reclinata a leggere: infatti legge di
tutto, anche le locandine pubblicitarie sulla metropolitana o i bugiardini
delle medicine. Potete contattarla alla mail lilianafrancesca[at]yahoo.it
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